Caso ex Embraco, l’articolo del Corriere di Chieri

Fra robot e biciclette elettriche
all’ex Embraco è tornata la paura

 

Di Federico Gottardo

All’Embraco torna la paura: «Il piano industriale di Ventures è in ritardo di tre mesi», sono preoccupati i sindacalisti di Uilm e Fiom. Infatti ad aprile dovrebbero rientrare 100 operai al posto dei 190 previsti. A giugno si dovrebbe salire a 187: «A oggi, però, non sono ancora stati installati gli impianti di produzione: l’azienda ha dichiarato di averli ordinati».

Un annuncio che non convince operai e delegati, così come la comunicazione di puntare su nuovi prodotti: «Ventures ha confermato l’investimento da 20.000.000 di euro ma ne ha cambiato la destinazione: oltre ai robot per la pulizia a secco di pannelli solari e ai sistemi di depurazione per l’acqua, ora si parla di assemblaggio di bici elettriche e produzione di giochi educativi, una sorta di mattoncini Lego con componenti elettroniche all’interno».

Tutto ciò è il risultato dell’incontro che i sindacati hanno avuto martedì con Ventures, l’azienda che ha rilevato stabilimento e 413 lavoratori dell’ex Embraco di Riva. L’appuntamento era previsto dal mese scorso, quando Uilm e Fiom avevano lanciato un primo allarme sulla situazione della società subentrata lo scorso luglio. L’85% delle quote di Ventures è detenuta dai Di Bari, famiglia di imprenditori italiani, e dall’israeliano Ronen Goldstein. Il restante 15% è in mano a Guandgong Electric, partecipata del Governo cinese.

L’azienda è partita richiedendo la cassa integrazione straordinaria per tutti i lavoratori, da cui sono stati esclusi solamente 90 fra impiegati e magazzinieri incaricati del passaggio di consegne. Secondo gli impegni di Ventures, entro aprile 2019 si sarebbero aggiunte altre 190 persone entro aprile 2019. Da quei 280, si sarebbe saliti a 330 entro settembre e 370 all’inizio del 2020, con l’obiettivo della piena occupazione entro due anni. Nel frattempo 32 impiegati e 6 dirigenti sono passati a Nidec, società che produce motori e generatori elettrici.

Invece Astelav, la società che rigenera elettrodomestici a Vino, ha rinunciato a rilevare altri 40 ex dipendenti Embraco. Quindi ora è rimasta solo Ventures, che ha sempre garantito il suo impegno e negato qualunque ritardo. Martedì, invece, lo ha ammesso davanti ai sindacati, che lo hanno riportato ai lavoratori in assemblea. Lo stesso giorni i vertici della società hanno incontrato anche l’assessore regionale al lavoro, Gianna Pentenero. Le hanno spiegato che i ritardi sono dovuti in parte ai tempi di smantellamento dei macchinari da parte di Embraco e in parte alla fornitura delle nuove linee di produzione. Inoltre si sono giustificati con lo slittamento della firma del contratto di acquisizione, prevista ad aprile 2018 e invece slittata di tre mesi. Ma questo ritardo era risaputo. Perché Ventures lo ammette solo adesso?

«Prendo atto delle spiegazioni e garantisco attenzione da parte della Regione – dichiara l’assessore Pentenero – Vedremo a breve i sindacati, che il 28 marzo si riaggiorneranno nuovamente con l’azienda». Intervengono Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile di zona per la Uilm: «Siamo ancora convinti della validità del progetto solo perché Carlo Calenda, ministro dello sviluppo economico l’anno scorso, aveva garantito sulla solidità economica e industriale delle aziende in campo». Aggiungono Edi Lazzi, segretario della Fiom di Torino, e Ugo Bolognesi, responsabile di zona per la Fiom: «Dopo le dichiarazioni in pompa magna della scorsa estate, abbiamo visto solo rassicurazioni verbali e nessun fatto concreto: non ci sono stati progressi significativi rispetto all’incontro di gennaio. Per questo chiediamo un nuovo incontro al ministero».

Stavolta ci sarebbe Luigi Di Maio a gestire la situazione: «Non entriamo nel merito dei colori politici – tagliano corso Basso e Benevento – Ma ci aspettiamo un accompagnamento nel percorso che deve confermare il posto di lavoro di tutti i dipendenti».